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Feldon fu un archeologo, linguista, gliaciologo e mago di Dominaria, un importante membro del Terzo Cammino durante la Guerra dei Fratelli.

Primi Anni[]

Feldon nacque con un problema a una gamba in un villaggio ai piedi del Ghiacciaio di Ronom, nel nord di Terisiare. Da sempre affascinato da quel luogo, lo esplorò per anni, studiando lingue provenienti da tutto il continente per poter leggere qualsiasi articolo o libro sull'argomento. Ad un certo punto rinvenne un curioso bastone sotto il ghiacciaio, sul cui corpo erano incisi dei glifi che non riusciva a decifrare e così proseguì i suoi studi, alla ricerca della risposta, finché le sue ricerche non lo portarono a Terisia.

The Brothers' War[]

La nascita del Terzo Cammino[]

Cinque anni dopo la caduta di Kroog, Feldon fu incaricato dall'Archimandrita di andare ad accogliere Loran di Argivia, famosa studiosa di artefatti Thran e compagna di studi dei due fratelli Urza e Mishra. Feldon le andò in contro la accompagnò sino alla Torre dell'Archimandrita, allietando il commino con racconti sui suoi interessi, che Loran ascoltò con interesse.

Una volta in presenza dell'Archimandrita di altri due ospiti, i rettori dell'Istituto di Lat-Nam Drafna e Hurkyl, Loran mostrò i suoi doni, ma bene presto le fu chiesta la sua opinione sui fratelli. Feldon era restio a credere che il Mishra da lei descritto fosse lo stesso che aveva raso al suolo Kroog, ma l'artefice argiviana disse che erano passati anni e che poteva essere cambiato, così come lo era anche Urza e disse che secondo lei non vi fosse più margine per una conclusione pacifica. Mentre Drfna non sembrava troppo preoccupato visto che loro si trovavano a occidente, mentre i fratelli erano concentrati a oriente, ma Feldon gli fece notare che da qualche tempo Sarinth fosse sotto attacco da parte dell'assistente di Mishra e che prima o poi sarebbero giunti anche da loro.

Non volendosi piegare a nessuno dei due fratelli, Feldon accettò immediatamente la proposta dell'Archimandrita di formare un'organizzazione che fosse un'alternativa alle ricerche dei due, aggiungendo che avrebbe esteso l'invito anche a sciamani e streghe nella sua terra d'origine. Fu così che nacque il Terzo Cammino

Vita nel Terzo Cammino e l'arrivo del Golgothian Sylex[]

Negli anni che seguirono la formazione del Terzo Cammino, Feldon fece spesso da tramite tra le popolazione meno erudite del nord di Terisiare e la città di Terisia, accogliendo il loro sapere e le loro conoscenze a braccia aperte, sebbene altri come Drafna reputassero le loro tradizioni come sciocchezze. Feldon era inoltre colui a cui venivano recapitati i ritrovamenti antichi provenienti da quella regione per esaminarli e studiarli. Fu così che vide per la prima volta il Sylex.

Era stato spedito da alcuni pescatori Yumok, che l'avevano tirato su con le sue reti e spedito a Terisia perché lui lo esaminasse. Era un oggetto bizzarro, fatto di un materiale simile al rame, ma irriconoscibile, e al cui interno vi erano incisi glifi e parole provenienti da varie lingue, come il sumifano o il fallaji antico, nonché gli stessi incisi sul suo bastone e altri che riconobbe come Thran ma che non sapeva tradurre. Le scritte descrivevano l'oggetto come portatore di distruzione, ma fu quando toccò l'interno che Feldon rimase sconvolto. La visione di un mondo oscuro e il pianto di un bambino riempirono i suoi sensi e l'archeologo staccò immediatamente la mano dall'oggetto.

Non ne fece parola con nessuno, se non con Loren che confermò l'origine Thran di alcune delle incisioni e che sperimentò le medesime sensazioni topo aver toccato la ciotola. Entrambi concordarono di non parlarne con nessuno, sia perché in pochi tra i loro colleghi erano inclini a credere nell'ignoto, sia perché l'oggetto si fosse rivelato l'arma di distruzione che professava di essere, alcuni avrebbero potuto essere tentati di utilizzarlo. Si ripromisero di approfondire in privato la questione delle memorie della terra di cui parlava il Sylex, ma compresero che fosse qualcosa di simile alle meditazioni e alle ricerche di Hurkyl e decisero quindi di parteciparvi con più attenzione. In queste meditazioni Feldon riuscì a esercitare una piccola parte di potere, concentrandosi sulle montagne della sua terra natia.

Terisia cade[]

Accadde infine che Mishra volse lo sguardo verso Terisia e le loro ricerche, spronato dai membri della Fratellanza di Gix che lo aiutarono a superare le prime difese della città, essendosi infiltrati per spiarli fin dalla fondazione del Terzo Cammino. Mentre Hurkyl morì per fermarli e Drafna si pose al comando delle truppe e nell'evacuazione della città, Feldon andò a mettere insieme le reliquie e chiese a Loran di portare via il Sylex, per non farlo cadere nelle mani di Mishra.

L'avrebbe fatto lui stesso, ma la sua gamba lo rendeva un bersaglio troppo facile e temeva che Mishra avrebbe potuto volerlo usare per disintegrare le forze del fratello e dato che lei non era mai riuscita ad evocare il mana non avrebbe potuto essere tentata dall'utilizzarlo. I due si separarono, pregando per il successo di entrambi.

La fine[]

Anni dopo, Feldon incontrò nuovamente Loran nei pressi del Ghiacciaio, ere sopravvissuta ma ferita e senza il Sylex. Gli raccontò che durante la fuga tra i Monti Colekgan era stata catturata da Ashnod, che la torturò per carpirle tutte le informazioni riguardo il Sylex e una volta che le ebbe ottenute semplicemente avev perduto interesse, permettendole di fuggire.

Nell'ultimo giorno del 63 AR, i due osservarono l'enorme nube che si sollevava da Argoth, comprendendo che qualcuno aveva attivato il Sylex e capirono che finalmente quell'insensata guerra fosse finita.

Planeswalker[]

Circa cinque anni dopo la fine della Guerra dei Fratelli, Loran e Feldon ricevettero la visita di una donna che affermava di aver perso figlio e marito durante il conflitto e il cataclisma finale. La coppia ascoltò la sua storia e la rassicurarono per quanto potessero e alla fine la donna se ne andò, ringraziandoli. Non avrebbero mai saputo che quella donna in verità fosse Urza e che aveva utilizzato i suoi nuovi occhi per leggere nei loro ricordi.

Il sorriso di Loran[]

Il fantoccio meccanico[]

Dieci anni dopo l'Esplosione del Sylex, il clima sempre più freddo e le lesioni causate dalle torture di Ashnod, causarono la morte di Loran. Feldon poté solo osservare impotente al lento ma inesorabile deperimento della sua amata, che iniziò dal non poter portare a termine le faccende di casa al non potersi più muover dal letto. Devastato, Feldon fece scavare una tomba per la donna nel giardino e alla fine la seppellì. Rimase giorni ad osserva il fuoco del camino, alimentato dalla magia da lui appresa durante il periodo a Terisia, un grande potere ma che era solo in grado di distruggere, non di curare.

Feldon of the Third PathART1

Feldon con un prototipo del suo automa.

Dopo qualche tempo, Feldon decise di optare per la via degli artefici e così ordinò ferro, rame, cavi e altri materiali da farsi recapitare a casa e soprattutto una lettera per Drafna a Lat-Nam con la richiesta più importante: un frammento di Pietra del Potere per alimentare il suo lavoro. Per mesi la fucina di Feldon lavorò senza sosta, ricostruendo più volte il manichino finché non divenne una copia perfetta di Loran e un mese dopo il completamento giunse il pacco da Lat-Nam, con una lettera da parte di Drafna che dice semplicemente: "Lo capisco".

Feldon inserì la pietra del potere e l'automa si attivò. Era identico alla sua Loran sia nei movimenti che nelle fattezze e anche nel sorriso, ma era muta, silenziosa, priva di vera vita e così dopo poco più di un mese la disattivò e rimosse la pietra del potere, lasciando il burattino in un angolo ad arrugginire.

Le altre strade della magia: Verde[]

Ancora una volta solo, Feldon si ritrovò a fissare ancora una volta il fuoco e una settimana dopo aver spento la sua macchina se ne andò, in cerca di maghi in grado di utilizzare altre forme di magia e sperando di apprendere da loro un modo per riportare in vita Loran. Ciese a mercanti e chierici se vi fossero dei maghi lungo la sua strada, finché alcuni non gli indicarono un eremita noto come Mago delle Siepi, che viveva nei pressi dei resti di Sarinth.

Quando Feldon lo incontrò, l'eremita lo riconobbe come uno degli studiosi di Terisia e accettò di insegnargli come percepire il mana della natura. Rimasero insieme per qualche tempo e alla fine gli mostrò il suo potere, evocando un enorme wurm dal profondo della foresta. Feldon era impressionato, ma non era questo quello che cercava e quando gli chiese se la magia verde potesse fargli reincontrare Loran l'eremita rispose di no, che la magia della natura aveva effetto solo su ciò che era in vita, ma lo indirizzò verso un altro mago.

Le altre strade della magia: Blu[]

Feldon allora viaggiò verso nord, affiancando il Lago Ronom finché non incontrò colei che cercava, un'incantatrice che viveva vicino una cascata. La donna lo accolse e ascoltò la sua richiesta, dicendo che poteva esaudirla in cambio di storie sulla donna. Feldon fu ben lieto di raccontarle ogni cosa e quando terminò la donna lanciò la sua magia, manifestando una giovane Loran dinnanzi all'uomo, che tuttavia capì subito essere un'illusione. La donna gli disse che come lui controllava le montagne e il fuoco, le aveva il dominio su aria e acqua, elementi di mente e immaginazione, che non possono creare immagini reali.

Infine gli parlò di un altro specialista, ancora più a nord, esperto nella magia della morte, ma gli disse di prepararsi perché il suo prezzo sarebbe stato molto alto. Feldon la ringraziò e la salutò, notando che la donna sembrava giovane alla vista, ma che al tatto rivelava la sua illusione.

Le altre strade della magia: Nero[]

Feldon viaggiò sino alla palude da lui indicatagli, dove trovò un villaggio desolato, ma abitato. Le guardie cercarono di scacciarlo, ma lui evocò un muro di fiamme e alla fine gli permisero di incontrare chi cercava. Il vecchio necromante gli disse che gli avrebbe insegnato la via del mana nero, in cambio del suo bastone. Feldon era restio a separarsi da quell'oggetto, ma decise che la speranza di rivedere Loran era troppo importante.

Feldon studiò con il vecchio per qualche giorno, finché non gli disse di andare ad eseguire la magia che gli aveva insegnato. Si chiuse in una cappella e recitò la magia, che tuttavia riportò in vita i morti nelle vicinanze che cercarono di attaccarlo, ma che all'alba svanirono. Senza più un motivo di restare, Feldon se ne andò senza dire nulla, fermandosi solo per farsi un nuovo bastone.

Le altre strade della magia: Bianco[]

Feldon proseguì il suo cammino intento a tornare a casa, ma a pochi giorni dal suo villaggio seppe di un altro mago nelle vicinanze e così decise di tentare un ultima volta. Lo studioso lo accolse e ascoltò le sue parole, dicendogli che con la sua magia, quella bianca, era possibile creare una copia perfetta di qualsiasi cosa e che glielo avrebbe insegnato in cambio di due settimane al suo servizio. Feldon acconsentì e al termine delle due settimane lo studioso gli disse di evocarlo, usando le informazioni che aveva appreso su di lui in quei giorni e di ricrearlo. Feldon ci riuscì, creando una versione estremamente reale dello studioso e gli chiese se poteva fare lo stesso con Loran e lui annuì, dicendo che se questo fosse davvero il suo desiderio sì poteva farlo.

L'ultimo addio[]

Tornato a casa, Feldon si preparò a lanciare la magia e così riuscì ad evocare lo spirito di Loran. Era davvero lei, poteva parlare e gli chiese cosa ci facesse lì. Lui le rispose che lei era morta, cosa che lei ricordava e che gli mancava. Anche lei disse che sentiva la sua mancanza e quando gli chiese perché fosse lì, Feldon rispose che era per dirle addio un'ultima volta, per poter andare avanti. Così la abbracciò e attese mentre l'effetto dell'incantesimo terminava e lei svaniva.

Dopo qualche tempo, lo studioso passò a fargli visita e gli chiese se avesse avuto successo. Feldon gli rispose di aver compreso che la morte non potesse essere revocata, ma che i suoi insegnamenti gli avessero permesso di dirle addio, che in fondo era quello che voleva. Lo studioso rimase con lui alcune settimane osservando tutto quello che Feldon aveva appreso nel suo viaggio e poi se ne andò, dicendogli che avrebbe mandato altri ad apprendere. Feldon guardò il focolare e gli sembrò di vedere un sorriso tra le fiamme.

Referenze[]

Rappresentato in:
  • Feldon del Terzo Cammino
  • Feldon, Dissotterratore di Ronom
Mostrato in:
  • Fondare il Terzo Cammino
Carte associate:
Testi di colore:

Galleria[]

Curiosità[]

  • Feldon chiamava sempre Urza Vattelapesca (Whatsisname).
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