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Drana è il capo sanguinario dei vampiri della famiglia Kalastria di Zendikar. Dopo la fine della guerra contro Ulamog e Kozilek fu l'unica dei capi della sua razza a rimanere in vita.

Liberatrice di Malakir[]

Quando Kalitas e i Ghet, diventati schiavi di Ulamog, minacciarono di trasformare tutti i vampiri di Malakir in schiavi degli eldrazi, Drana contrattaccò riprendendo il controllo della città e scacciando i traditori. Ma la sua vittoria non poté essere festeggiata a lungo, poiché Drana e il suo popolo furono costretti a fuggire dalla città per salvarsi dall'assalto delle orde eldrazi in continua crescita. Durante la fuga, il loro numero crebbe grazie alla migliaia di mortali che non avevano avuto altra scelta se non unirsi a loro o perire nell'assalto dei discendenti.

Blocco di Battaglia per Zendikar[]

Battaglia per Zendikar[]

Drana si sollevò in aria per osservare un orizzonte che sapeva non avrebbe offerto nessuna speranza, ma continuava comunque a farlo. Guardò coloro che la seguivano e vide le sei slitte giganti, alcune piccole bande di esploratori e i pochi mortali ancora pronti a combattere; quindicimila vite al massimo, di cui meno di un quinto erano più utili in battaglia che come scorte di sangue. Pensò che quando avevano liberato per la prima volta Malakir dai vampiri traditori che si erano arresi al richiamo degli eldrazi, quando pensavano ancora di poter vincere la guerra, il loro numero era tre volte più grande e la maggior parte di loro era composta da utili guerrieri vampiri. Drana si sollevò ancora più in alto per vedere il grande eldrazi e i discendenti più piccoli che li seguivano; erano un numero talmente grande che non riusciva a esprimerlo e sebbene l'enorme mostro che si trovava al centro non fosse enorme o formidabile come Ulamog, era comunque sufficientemente massiccio e potente da devastare l'intero continente di Guul Draz: i vampiri avevano subito gravi perdite contro di lui durante gli assalti aerei prima di comprendere la futilità dei loro attacchi. La loro fortuna era che si muoveva lentamente e in alcuni momenti le slitte erano molto più avanti rispetto a lui, ma alcuni eldrazi più piccoli erano giunti dai lati e per evitarli, le forze di Drana avevano permesso al gigante di avvicinarsi. Ora gli inseguitori si trovavano solo un paio di miglia dietro di loro e i vampiri stavano per esaurire i loro sotterfugi. Presto sarebbero giunti sulla costa e la loro unica speranza sarebbe stata tornare sui propri passi o, come ricordò a sè stessa, rimanere in vita anche quel giorno. Si voltò verso la costa, oltre quelle acque si trovava Tazeem, alcuni dei vampiri sentivano che là avrebbero trovato un rifugio, ma altri, tra cui Drana, non trovavano alcun motivo per cui sarebbe stato diverso: se i vampiri non riuscivano a sconfiggere gli eldrazi, quali possibilità potevano avere le razze inferiori? Osservò un puntino all'orizzonte e vide un centinaio di kor su degli alianti volare verso di loro. Kan, che da millenni era uno dei suoi sovrintendenti e conosceva il suo modo di pensare, le chiese se dovevano accoglierli o ucciderli. Drana aveva sempre apprezzato l'efficienza di Kan, sembrava stanco come si sentiva anche lei; la sua esistenza era durata migliaia di anni e, nonostante non riuscisse a ricordare più di una frazione della propria vita, era convinta di non essere mai stata così stanca. Rispose che li avrebbero accolti.

Drana sentiva l'odore del sangue del condottiero kor, il profumo degli esseri in buona salute e pensò che era da giorni che non si nutriva e che i suoi ultimi pasti erano stati a base del sangue di morenti e malati. Il kor disse il suo nome, Enkindi, spiegando che lui e la sua banda erano stati inviati da Gideon alla ricerca dei sopravvissuti di Guul Draz per convincerli a unirsi al suo esercito. Drana aveva sentito parlare di lui da alcuni degli ultimi umani che erano giunti al loro accampamento e sapeva che si diceva che Gideon era un mago potente e un forte guerriero. Chiese se fosse riuscito a sconfiggere gli eldrazi su Tazeem e Enkindi rispose di no, ma era sopravvissuto. Lei non riusciva a vedere nulla di speciale in quel Gideon, era riuscito nella loro stessa impresa: sopravvivere. Tuttavia valutò che se poteva permettersi di inviare truppe alla ricerca di alleati, significava che era in condizioni migliori rispetto alle loro, ma alla fine non contava: i kor erano in grado di volare, ciò era importante. Drana accompagnò il kor tra le migliaia di profughi e Enkindi disse che stavano morendo lì, la sua fu solo un'osservazione dei fatti, ma Drana rispose in modo tagliente che erano ancora vivi. Enkindi chiese con quale obiettivo o quando sarebbe finito il loro pellegrinaggio e spiegò che Gideon era convinto che potessero combatterli e Drana chiese se volesse far morire insieme le razze del piano e l'altro rispose che il loro comandante pensava che potevano trionfare e disse che molti di loro erano ancora forti, che sapevano cosa erano in grado di fare in battaglia e chiese di unirsi a loro. Drana indicò i molti gruppi di mortali e chiese cosa ne avrebbero fatto di loro e pensò che nutrirsi dei mortali in fin di vita era il miglior compromesso che era in grado di far rispettare, i mortali lo ritenevano terribile, non era stata una decisione che le aveva permesso di conquistare il loro favore. Enkindi rispose che non lo sapeva, ma che sarebbero morti comunque se non fossero riusciti a sconfiggere gli eldrazi. Enkindi notò le piccole figure che facevano la guardia e disse che erano dei bambini, Drana notò il suo turbamento e pensò che era perfetto, rispose che non erano bambini, ma guerrieri proprio come lui. Chiamò Melindra e la piccola kor si avvicinò a lei con un sorriso. Drana chiese se fosse una bambina e Melindra rispose di no: lei e i suoi compagni erano soldati, la Brigata degli Orfani. Drana le diede un colpetto sul capo e Melindra sorrise di nuovo. Enkindi osservò con le lacrime agli occhi e, alle sue proteste sui bambini kor, Drana rispose che c'erano anche umani, tritoni e elfi. Enkindi chiese se fosse davvero così malvagia da utilizzare i bambini per combattere e lei replicò che in quella guerra contro gli eldrazi erano tutti bambini. Disse che non avrebbe lasciato nessuno di coloro che guidava in balia degli eldrazi, non ne avrebbe abbandonato neanche uno: le chiedeva di attraversare l'oceano e di combattere al fianco di Gideon e di uccidere gli eldrazi che si trovavano là invece che a Guul Draz, di salvare i bambini che si trovavano laggiù invece che quelli che erano con lei. Disse che aveva una proposte diversa da fargli: sarebbe andata con lui a combattere con Gideon a Portale Marino, se prima lui e i suoi guerrieri avessero combattuto con lei; dovevano aiutarla a uccidere gli eldrazi che li stavano inseguendo. La vampira porse la mano nel modo in cui facevano i mortali e Enkindi la strinse accettando la sua offerta.

Durante i preparativi per la battaglia, Drana pensò che sarebbe potuto essere l'ultimo giorno della sua esistenza; aveva vissuto molte migliaia di anni, avrebbe potuto dedicare sé stessa al ricordo del suo passato: ogni nuovo giorno intenta a mantenere ricordi di centinaia di anni oppure lasciarli andare, lei aveva scelto la seconda opzione. I ricordi per chi viveva così a lungo come lei erano un delicato edificio di sassolini, poteva individuare approssimativamente i ricordi più recenti, ma quelli dei suoi primi anni di esistenza erano ormai sbiaditi. Drana pensò che quel giorno avrebbe ritrovato i ricordi che sarebbero stati essenziali per la sopravvivenza dei vampiri in quella guerra o sarebbe morta. Si concentrò sull'eldrazi principale, senza truppe volanti non avrebbero mai avuto la possibilità di abbatterlo: quel mostro era la più grave minaccia, anche se avessero ucciso tutti i discendenti minori, se non avessero distrutto quell'eldrazi gigantesco le sorti della battaglia non sarebbero cambiate. Sia i mortali che i vampiri affrontarono la prima linea con brutale ferocia, Drana uccise diverse progenie con la sua spada ma capì che uccidere non sarebbe stato abbastanza e che doveva utilizzare un altro percorso per arrivare alla vittoria: ordinò a Kan di mandare la Brigata degli Orfani contro il gigantesco eldrazi. Enkindi la sentì e la chiamò mostro e dopo una breve conversazione con lei, il kor le augurò una morte lunga e dolorosa senza ne pace o redenzione. Drana elogiò in silenzio il suo odio mentre il kor chiamava i suoi compagni e ordinava di attaccare il gigantesco eldrazi; proprio quello che aveva previsto: sacrificare sé stessi per il bene degli altri. Drana volò poco distante da loro, afferrò un kor mentre precipitava e vide che non sarebbe sopravvissuto e affondò i denti nel suo collo e poi lo lasciò andare, aveva bisogno del massimo della sua energia per lo scontro. Drana attinse tutto ciò che le rimaneva della sua riserva e lanciò una magia contro il mostro mentre era distratto dai kor; volò diretta verso l'addome centrale dell'eldrazi e lo perforò, la magia che aveva lanciato le permise di vedere la strana energia della progenie con una nauseante traccia di corruzione che di solito era invisibile anche a esseri come lei. Poi iniziò a bere l'essenza del mostro e iniziò a sentire dei ricordi: all'inizio c'era la fame, il loro obiettivo era consumare, avevano consumato e utilizzato l'energia trovata per consumare ancora di più. Un messaggio arrivò a Drana: i sopravvissuti della rottura sarebbero stati consumati e purificati. La vampira non comprendeva il significato di rottura, nè ciò che gli eldrazi intendessero come intatto. Non fu più un ricordo, ma una trasformazione. Drana comprese che non stava divorando il mostro ma era lei a essere divorata, stava perdendo la sua identità. Poi l'ombra di un pensiero si fece sentire e Drana disse a sé stessa che non era la servitrice di nessuno, ripeté più volte quella frase nella sua mente e poi aggiunse che era libera. Riprese la sua forma e annientò l'eldrazi.

Drana osservò il massacro sotto di lei. Nonostante la sconfitta del mostro, il suo esercito era in ritirata e la vittoria degli eldrazi era quasi completa. La vampira sentì l'energia che aveva sottratto alla progenie e pensò che con quel potere poteva fare qualsiasi cosa, si sentiva come una divinità e valutò che avrebbe dovuto abbandonare i suoi seguaci, che non le erano di nessuno aiuto e che avrebbe potuto affrontare direttamente Ulamog e provare a distruggerlo. Poi pensò che avrebbe potuto cercare "l'altrove rispetto a Zendikar" che aveva visto nei ricordi dell'eldrazi e si chiese perché limitarsi a un mondo, quando ne esistevano infiniti da conquistare. Vide che il suo popolo era sull'orlo della distruzione e si chiese che importanza avevano i mortali o i suoi vampiri e perché avrebbe dovuto salvarli quando i mondi che aveva visto nei ricordi la stavano aspettando. Drana si disse che lei non apparteneva a nessuno, ma loro appartenevano a lei; urlò e liberò l'energia in attesa nel suo corpo: raggi di luce viola colpirono il suo popolo curando le loro ferite e rendendoli più forti, più veloci e invulnerabili. In pochi secondi la battaglia cambiò e ciò che rimaneva dell'esercito di Drana iniziò ad annientare i discendenti. L'energia continuava a fluire da Drana, aveva già perso più di metà dell'energia eldrazi e sentiva comunque di non avere eguali su Zendikar. Continuò a dare la sua energia. Sfinita cadde a terra, non c'era più alcun eldrazi in vista, erano stati tutti distrutti dal suo esercito potenziato. Kan si avvicinò a lei, entusiasta come tutti i duemila sopravvissuti, e disse che potevano riprendersi Guul Draz. Drana non rispose, non voleva rovinare il loro momento di euforia; sapeva che ciò che li aveva portati a quella vittoria era unico e che non avrebbe rischiato un simile combattimento contro un altro eldrazi: era riuscita a preservare la sua identità, ma la prossima volta il risultato sarebbe potuto essere diverso. Chiese se qualcuno dei delegati kor fosse ancora vivo, Kan scosse la testa e Drana pensò che Enkindi e i suoi avevano svolto il loro ruolo: non aveva bisogno di onorare il loro sacrificio, né si sentiva in colpa per averli manipolati; quelli erano i rapporti con le loro prede. Disse di iniziare i preparativi per attraversare Tazeem, si sarebbero diretti verso Portale Marino e Kan eseguì i suoi ordini. Non ci furono disaccordi, ogni desiderio di riconquistare Guul Draz venne annullato dalla loro fervida obbedienza a Drana; li aveva salvati nel loro più disperato momento del bisogno. Si aggirò tra il suo popolo e tutti si inchinarono al suo passaggio, poi si fermò davanti a Melindra. Drana pensò che aveva scoperto ciò che stava cercando: gli eldrazi non provenivano da Zendikar, forse non volevano nemmeno essere lì, ma la cosa più importante era che esisteva un "là" al quale gli eldrazi sarebbero tornati. Meditò su ciò che avrebbe trovato a Portale Marino e su Gideon, di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima e che forse proveniva anche lui da altrove. Fece una carezza sul capo della bambina e sorrise

Dopo che si unì all'esercito di Gideon Jura, Drana contribuì alla liberazione di Portale Marino. Dopo che Jori En avvertì Gideon e gli altri dell'arrivo di Ulamog, i comandanti discussero sulla nuova mossa da fare. Drana fu d'accordo con il piano di Kiora che proponeva di rimanere a combattere, contro il parere di Tazri che invece suggerì di evacuare. Gideon disse che sarebbero rimasti a combattere, mettendo fine alla lite. Proprio in quel momento arrivò Jace, che raccontò a tutti loro le sue scoperte. Gideon decise di seguire il suo consiglio e di creare una trappola per imprigionare Ulamog.

Giuramento dei Guardiani[]

Dopo la liberazione di Ulamog a causa di Ob Nixilis e la venuta di Kozilek, Drana arrivò con i suoi vampiri contemporaneamente a Munda e alla sue truppe, invertendo temporaneamente le sorti della battaglia e dando agli abitanti di Zendikar un po' di respiro. Durante l'offensiva, Drana vide che Noyan Dar stava precipitando e lo salvò afferrandolo prima che colpisse il terreno, poi lo lasciò vicino Tazri e Munda. Per la prima volta dalla liberazione di Ulamog l'esercito non veniva assalito dagli eldrazi, ma la situazione era comunque disperata: erano stati decimati e quasi circondati. Con Gideon disperso, Tazri prese il comando e iniziò a dare ordini e chiese a Drana quante truppe avesse ancora a disposizione. Inizialmente Drana rimase in silenzio, ma quando l'altra insistette, sorrise e rispose che aveva ancora mille guerrieri forti, ma che combattere contro le progenie di Kozilek non era facile, potere e forza da soli non erano sufficienti. Tazri spiegò il suo piano: aveva bisogno di un'enorme spaccatura tra loro e gli eldrazi che sciamavano a Portale Marino; chi era rimasto bloccato nel faro era caduto o stava morendo, non potevano fare più nulla per loro, mentre da quel lato erano ancora in migliaia i vivi. Noyan disse che poteva creare la spaccatura, ma avrebbe avuto bisogno di tempo perché avrebbe dovuto farlo da solo. Tazri replicò che non sarebbe stato da solo e diede altri ordini a Munda. Chiese poi a Drana di mandare degli esploratori volanti per scoprire se c'erano altri gruppi di combattenti e per cercare Gideon, perché avevano bisogno di lui. Drana replicò con disprezzo che Gideon era sicuramente morto, ma l'altra era sicura che fosse vivo e che lo avrebbero trovato e ripetè il suo ordine. Drana la chiamò ironicamente generale e le chiese perchè avrebbe dovuto seguire i suoi ordini. Tazri rispose che sapeva che lei era la più potente tra loro, che il suo popolo aveva narrato racconti sulle sue gesta e sapevano cos'era in grado di fare; tuttavia erano entrambe consapevoli che, nonostante i vampiri di Guul Draz, gli altri sopravvissuti delle altre razze non avrebbero mai seguito una vampira. Continuò che per quel motivo prendeva lei il comando e poteva pensare a lei come a un comandante di facciata. Concluse che aveva bisogno del suo aiuto così come anche Zendikar. Drana si allontanò da Tazri e la osservò negli occhi senza più sorridere, la vampira fu la prima a distogliere lo sguardo, ma quando si voltò nuovamente verso Tazri, sorrise nuovamente con superiorità. Tazri disse che voleva che facesse un'altra cosa: avrebbe dovuto incanalare le sue energie in Noyan Dar per aiutarlo; visto che non aveva altri maghi del Torbido, era necessario che fosse la vampira la sua fonte di energia. La rabbia investì Drana che però rispose semplicemente che lo avrebbe fatto.

Insieme agli altri sopravvissuti, Drana contribuì a fare da esca per i titani e assistette alla sconfitta di Ulamog e Kozilek.

L'ultimo Capo Sanguinario[]

Unica sopravvissuta della prima generazione di vampiri e ultimo capo sanguinario in vita, Drana è dotata di un'indiscutibile capacità di comando sulla società dei vampiri. È riuscita a ricostruirla dopo la devastazione della guerra contro gli Eldrazi. In uno sforzo disperato per ripopolarla, Drana cercò di scoprire come creare nuovi capi sanguinari, gli unici in grado di generare nuovi vampiri.

Il suo desiderio di ridare splendore alla sua razza rende Guul Draz particolarmente pericoloso per i visitatori non vampiri.

L'Avanzata delle Macchine[]

Quando l'albero dell'Invasione aprì il portale verso Zendikar, dando così inzio all'Invasione di Nuova Phyrexia, tutti gli abitanti del piano si mobilitarono per contrastare la Legione delle Macchine. Più per caso che per altro, Drana e Linvala si trovarono a combattere negli stessi cieli durante l'invasione di Zendikar. Un incontro casuale durante la battaglia ha portato a una scoperta sorprendente: la magia del Capo Sanguinario e i poteri angelici si completavano a vicenda sorprendentemente bene, e insieme le due potevano fare più danni di quanti ne avessero fatti separati. Mentre litigavano, il reciproco disprezzo e antipatia che avevano l'una per l'altra si trasformò in rispetto e apprezzamento per il potere e le capacità dell'altra.

Referenze[]

Rappresentato in:
  • Drana e Linvala
  • Drana, Capo Sanguinario Kalastria
  • Drana, Liberatrice di Malakir
  • Drana, l'Ultimo Capo Sanguinario
  • Drana, Regina del Sangue
Mostrato in:
  • Ascensione del Capo Sanguinario
  • Sete del Capo Sanguinario
Carte associate:
  • Emissaria di Drana
  • Prescelta di Drana
  • Silenziatore di Drana
Testi di colore:
  • Falco Notturno Predone
  • Fame dell'Oblio
  • Fame Indomabile
  • Guardia Notturna di Kalastria
  • Nullo Vorace
  • Schiavo Infetto
  • Signore Sanguinario Sprezzante

Galleria[]

Galleria

Collegamenti esterni[]

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